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Torrente Fersina

Nel regno selvaggio della trota marmorata

Affluente di sinistra dell’Adige, il Fersina nasce dal Lago di Erdemolo al margine occidentale della catena dei Lagorai, scorre nella Valle dei Mocheni, lambisce la Valsugana e dopo un aver percorso una profonda e spettacolare forra, attraversa la città di Trento e sfocia nell’Adige. Il tratto in concessione all’APDT va dalla località Cantanghel, all’inizio della Valsugana, alla foce. È lungo circa 7 km ed ha una larghezza media di 6 m.

Si sviluppa con una pendenza di 38 m/km ad un’altitudine media di 290 m s.l.m. (dai 390 m. s.l.m. in loc. Cantanghel ai 190 m. s.l.m. della foce).

Vie di accesso

Per accedere al tratto cittadino, dall’uscita autostradale di Trento centro, si attraversa la città seguendo la direzione Vicenza. Raggiunto il torrente al ponte Cavalleggeri d’Alessandria, vi si accede lungo le vie che percorrono gli argini sia a monte che a valle. È opportuno munirsi di una corda per discendere e risalire più agevolmente le scoscese arginature. Per il tratto più a monte, dall’uscita autostradale di Trento centro, si percorre la tangenziale e la SS della Valsugana in direzione Padova. Si svolta a sinistra al bivio di Cognola e si procede subito a destra per S. Donà. All’uscita del sobborgo di S. Donà si svolta a sinistra e si percorre il vecchio tracciato della statale della Valsugana fino a raggiungere la località Ponte Alto. Di lì si scende al fiume lungo una mulattiera e si pesca a risalire fino al confine della concessione.

Ambiente di pesca

Il Fersina ha portata media di ca. 2 mc/s. Si può dividere il torrente in due tratti: il tratto che attraversa la parte orientale della città di Trento, caratterizzato da alveo con alti argini artificiali e con briglie di media altezza, ma con fondali naturali in ghiaia e ciottoli; il tratto più a monte, che solca una profonda gola ed è caratterizzato da una copiosa vegetazione ripariale. Nel tratto cittadino è ammessa la sola pesca con la mosca, secca o sommersa, ed il prelievo di salmonidi è limitato ad un solo esemplare di almeno 40 cm. Sono presenti numerose trote fario e qualche bell’esemplare di trota mormorata. Il tratto più a monte presenta buche piuttosto profonde, è quindi un habitat più adatto alla trota marmorata, ma non mancano comunque anche le trote fario e i barbi canini. Qui sono ammesse tutte le tecniche di pesca. Ottime la tecnica della passata e lo spinning.

Norme particolari

Zona I
           Zona  “NO KILL”  IK
Apertura
1 dom. marzo
           Apertura
1 dom. marzo
Uscite sett.
4 a scelta
           Uscite sett.
4 a scelta
Misure minime della trota
Marmorata (max 2 capi)
35 cm
Ibrido Marmorata x Fario (max 2 capi)30 cm
Fario
22 cm
Iridea
22 cm
Temolo (max 3 capi)35 cm
Divieti

 

Vietato l’uso di qualsiasi esca naturale.
Vietato montare ancorette.
Vietato il prelievo di qualsiasi pesce

Prescrizioni

Dove è possibile l’esercizio della pesca con esche naturali, l’amo deve essere privato dell’ardiglione.
Pesca nella zona a regime speciale, vedi tabella.

Prescrizioni

Sono permesse le seguenti esche artificiali con amo singolo privato dell’ardiglione: mosche artificiali (pesca con coda di topo, camolera, moschera), cucchiaino rotante o ondulante, pesciolino finto o rapalà

Numero max catture giornaliere
Numero max catture
giornaliere
Salmonidi
4
vietato qualsiasi prelievo di pesce
Lucci
2
Chiusura

  • 30 settembre
Chiusura

  • 30 settembre

In sintesi

Periodo di pesca

1° domenica di marzo

30 settembre

Pesci presenti
Trota marmorata, Trota fario
Barbo canino,

Tecnica

Passata, spinning mosca, al tocco

Esca

Esche naturali, rotante, minnow, ninfa ,secca, streamer.